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La manutenzione dell'Impianto Fotovoltaico

Gli impianti fotovoltaici connessi in rete sono sovente abbandonati a sé stessi, in quanto l’utente riceve sempre e comunque energia elettrica dalla erte e non si accorge di un eventuale avaria all’impianto, specie se comporta solo una riduzione dell’energia prodotta e non il completo fermo-impianto (caso tipico è quello di un guasto che mette fuori servizio una stringa o una porzione di essa in un impianto multistringa).
La mancanza di manutenzione determina così una perdita di produzione che può compromettere il piano economico. Inoltre, un impianto in cattivo stato di manutenzione può costituire un pericolo di incendio e di folgorazione. In sostanza, i due parametri su cui si va ad incidere con la manutenzione di un impianto di produzione di energia da fonte solare sono la prestazione, ovvero l’ottimizzazione della resa; e la sicurezza, ovvero la minimizzazione del pericolo.

Quando la manutenzione è un obbligo (Tabella 1)
La manutenzione è un obbligo giuridico nel caso di impianti elettrici non in luogo di lavoro, ovvero Impianti elettrici che ricadono sotto il D.M. 37/08, ai sensi dell’Art. 8 Comma 2:
“il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate. Resta ferma la disponibilità delle aziende fornitrici o distributrici, per le parti dell’impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate”
E’ obbligatoria anche nel caso di Impianti elettrici nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.Lgs 81/08 Art. 64 Lettera E:
“Il datore di lavoro provvede affinché [….] gli impianti ed i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione ed al controllo del loro funzionamento”.
Si tratta di impianti fotovoltaici che rientrano nel campo di applicazione del D.M. 37/08 sono quelli che soddisfano tutte le seguenti condizioni:

  1. Impianti con potenza nominale inferiore o uguale a 20kW;
  2. In cui l’utente consuma in parte o totalmente l’energia prodotta;
  3. Posti su di un edificio (o al servizio di un edificio) o sul terreno di pertinenza di un edificio

Se la mancata manutenzione provoca infortuni
L’obbligo della manutenzione nei luoghi di lavoro discende indirettamente anche dall’art. 2087 c.c.:
“l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
La mancanza di manutenzione in tale caso viene sanzionata ai sensi del D.Lgs 81/08 Art. 68 Comma 1 con arresto o con ammenda, anche se tale violazione non ha provocato nessun infortunio. Se la mancanza di manutenzione provoca un infortunio, si configura la responsabilità per colpa , ovvero per non avere agito con diligenza, prudenza e perizia. Ovviamente questo vale ovunque e non soltanto sui luoghi di lavoro. Se dalla mancanza di manutenzione consegue un danno, senza lesioni alle persone, il responsabile dell’impianto è comunque tenuto a risarcire chi ha subito il danno, ai sensi dell’Art. 2043 c.c. (risarcimento per fatto illecito). L’obbligo di manutenzione per un impianto andrà valutato anche alla luce di diverse disposizioni normative, come ad esempio il D.P.R. 151/11 (Attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco), il D.M. 19 agosto 1996 (Luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento), il D.M. 18 marzo 1996 (Impianti sportivi), il D.M. 26 agosto 1992 (Edifici scolastici).

Le operazioni di manutenzione (Tabella 2)


L’intervento di manutenzione ordinaria (Ai sensi del D.M. 37/08 Art. 2 Comma 1 Lettera D), la manutenzione ordinaria
“finalizzata a contenere il degrado normale d’uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi che comunque non modificano la struttura dell’impianto su cui si interviene o la sua destinazione d’uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica vigente e dal libretto d’uso dell’impianto fotovoltaico”
 è da programmare almeno una volta l’anno, meglio all’inizio della primavera, in modo che eventuali difetti non compromettano la produzione del periodo estivo. In generale l’installatore di un impianto fotovoltaico consegna al cliente anche il libretto d’uso e manutenzione dello stesso. Su tale documento saranno riportate (si spera) almeno alcune attività (v tab 2). È opportuno predisporre un registro su cui riportare i risultati delle verifiche, gli interventi di manutenzione, i guasti e le anomalie occorse sull’impianto.

Chi è abilitato a fare manutenzione (Tabella 3)
La manutenzione deve essere svolta da personale qualificato, in quanto richiede nozioni specifiche e presenta rischi particolari. Infatti, a differenza di un normale impianto elettrico utilizzatore in bassa tensione, un generatore fotovoltaico ha diverse peculiarità.

  1. Di giorno è sempre in tensione, sia con luce diretta che con luce diffusa (contrariamente al senso comune, la curva caratteristica della tensione a vuoto di un modulo varia molto poco in base alla radiazione luminosa incidente sulla superficie. Per questo motivo, l’unico modo per essere sicuri di non avere tensione ai capi di un modo o di una stringa di moduli e coprire completamente con un corpo oscurante -es. telo- tutta la catena di moduli tra loro connessi)
  2. È in corrente continua e pertanto un eventuale arco elettrico che si possa generare da una manovra errata lato DC può causare un incendio immediato (a tal proposito, la tipica manovra errata che è in grado di generare un arco immediato –con conseguente incendio del quadro di campo- è l’apertura a carico di un portafusibile posto a protezione della stringa nel quadro di campo. Dato che non sono componenti elettrici idonei ad essere aperti con energia passante, prima di poterli aprire per ispezione è necessario che il transito di energia sia interrotto mediante l’apertura di un sezionatore in DC ovvero l’apertura dell’interruttore AC subito a valle dell’inverter).

E’ bene inoltre, per ragion di sicurezza, dividere quello che dice la teoria da quello che insegna l’esperienza pratica. In sostanza, è necessario avere la massima attenzione quando si opera su in impianto fotovoltaico. Vale però sempre la regola che negli impianti soggetti a D.M. 37/08 la manutenzione deve essere svolta da imprese abilitate ai sensi del decreto stesso.

 

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